Circa 7 milioni di italiani indebitati: tante sono, stando a Federconsumatori e Assofin, le persone che devono indebitarsi per pagare le spese sanitarie.
In altre parole un problema di salute per molti significa contrarre debiti. Tra le altre cause, si riscontrano spese rilevanti per gli studi dei figli. Altra fonte di indebitamento è l’assistenza ai genitori non più autosufficienti. Ai costi “netti” delle prestazioni e delle cure, occorre aggiungere ovviamente quelli collaterali, relativi a tassi d’interesse ed eventuali clausole.
Questi dati mostrano come il sovraindebitamento sia un fenomeno legato anche a cause di forza maggiore o indipendenti da cattiva volontà. Sbaglia chi punta il dito contro l’indebitato considerandolo negligente o pensando che stia pagando le conseguenze di una cattiva condotta. Non si tratta solo una gestione scorretta degli affari o, per esempio, il gioco d’azzardo, come si potrebbe pensare a prima vista. Gli italiani sottoscrivono prestiti per spese di prima necessità.
Italiani indebitati: Sicilia in crisi
I dati più recenti, a conferma di una tendenza in aumento, riguardano la Sicilia, con punte a Palermo e una migliore situazione a Enna. L’isola detiene il tasso di deterioramento più elevato del Paese, vale a dire il dato più allarmante sulla cifra che non i debitori non possono pagare regolarmente. Di conseguenza, in Sicilia come altrove, questo problema porta con sé ulteriori debiti, in un circolo virtuoso che può risultare fatale.
Un circolo vizioso
Accade quando l’indebitato, non riuscendo più a far fronte ai debiti in corso, ne contrae di nuovi per pagare almeno quelli precedenti. Se questa può apparire una via di fuga all’indebitato comprensibilmente in preda alla disperazione, è tuttavia una strada senza uscita. Come è noto, il sovraindebitamento è causa di numerosi suicidi o tentativi di suicidio. Nel momento in cui l’indebitato viene risucchiato dalla spirale dell’indebitamento rischia non vedere altra via d’uscita.
Un esito tragico come questo è a danno di tutti: debitore, famiglia del debitore e creditori stessi. Per questo si va diffondendo sempre di più un’informazione volta a prevenire tanto il sovraindebitamento quanto i suicidi che ne derivano.
Legge 3/2012
In particolar modo negli ultimi 8 anni, la legge 3/2012 e varie campagne di informazione hanno lanciato l’allarme sul fenomeno. Nel frattempo, un numero crescente di sportelli sul territorio cerca di venire incontro a chi è schiacciato dai debiti, per agevolarlo nell’esdebitazione. Specialmente dal 2012, infatti, con la menzionata legge detta “salva suicidi”, la legislazione prevede apposite procedure di conciliazione a tutela degli italiani sovraindebitati oltre che a garanzia dei creditori. Del resto, un debito crescente rischia di essere un debito che non sarà mai pagato.
Fonte: ANSA