Nell’ipotesi in cui riteniate che la richiesta di pagamento contenuta nella cartella o nell’avviso di pagamento inviato dall’Agenzia delle Entrate non sia dovuta, è possibile domandarne l’annullamento del debito direttamente all’ente creditore o al giudice, in alternativa all’invio di una richiesta di sospensione della riscossione all’Agenzia, della quale ci siamo recentemente occupati su queste pagine.
Ma come funziona?
In primo luogo, giova ricordare che tranne i casi in cui l’Agenzia delle Entrate non sia l’effettivo creditore della vostra posizione, l’ente agirà solo come riscossore.
E, dunque la richiesta di annullamento (sgravio) dovrà essere indirizzata direttamente all’ente creditore a cui è riferito il tributo. Tale richiesta (autotutela) è a sua volta finalizzata a domandare all’ente di verificare e correggere il proprio errore: nel caso in cui l’ente accerterà l’errore, annullando in tutto o in parte il debito, invierà all’Agenzia delle Entrate l’ordine di annullamento.
Se invece l’Agenzia non riceve dall’ente lo sgravio, dovrà procedere con la riscossione.
In alternativa alla domanda di annullamento all’ente creditore, il contribuente potrà fare direttamente ricorso all’autorità giudiziaria competente. Anche in questo caso, nell’ipotesi in cui il giudice darà ragione al debitore, accogliendo il riscorso, l’ente dovrà procedere ad annullare il debito, comunicando poi lo sgravio all’Agenzia delle Entrate.
Capita tuttavia che a volte (fortunatamente, non sempre!) l’ente non si adegui alla decisione del giudice che pur ha accolto il ricorso.
In questo caso, il contribuente non è certamente lasciato senza armi a sua difesa, poiché potrà far valere le proprie ragioni ricorrendo ancora direttamente al giudice e far avviare il giudizio di ottemperanza, con cui il tribunale obbligherà l’ente ad applicare quanto già deciso da altro giudice.
In questi frangenti, è inoltre utile rivolgersi al Garante del contribuente con richiesta scritta in carta libera, specificando i propri dati anagrafici e il codice fiscale, e segnalando l’accaduto.